“Non c’è”, le due anime rock di Edoardo Bennato

“Non c’è” è il nuovo album di Edoardo Bennato per la Sony Music (Legacy Recordings), disponibile da venerdì 20 novembre nei digital store e pubblicato su cd e su doppio vinile.

In “Non c’è” sono forti le due anime rock dell’artista: la versione della “prima ora” e quella strettamente attuale. Senza bavaglio, Edoardo Bennato canta le contraddizioni della società, il “mistero della Pubblica Istruzione”, l’universo femminile – sempre presente nella sua letteratura – e l’ironia “bennatiana” è attualizzata ed esasperata fino al paradosso.

Già dalla copertina, “Non c’è” si sfoglia come un quotidiano che uscirà domani mattina e si legge come il manifesto della realtà. Frasi come “Salviamo il salvabile” e “Una di notte c’è il coprifuoco” rimbalzano dalle prime pagine e nei titoli dei TG diventando le “cantilene” di questi giorni; cosi tanti altri ritornelli di canzoni vecchie e nuove di questo album. “Signore e signori fidatevi di me perché io sto parlando nel vostro esclusivo interesse” (“Signore e signori”); “E chi è che ci trova la soluzione del mistero della pubblica istruzione” (“Il mistero della pubblica istruzione”); “Mascherate nelle piazze, nelle feste comandate, tutti quanti in fila indiana, tutti pronti a ballare” (“Maskerate”); “La realtà è tutta da rifare, è la vita che non si può fermare” (“La realtà”); “Su bambini fate i bravi e non dite le bugie se no arriva l’uomo nero” (“L’uomo nero”); “La nostra è diventata terra di frontiera, e tra quest’Africa che si avvicina e tra quest’ Asia che si avvelena, tu sola, che non ti fai suggestionare e segui il ritmo della luna, tu sola ancora mi fai sperare” (“Geniale”).

Bennato

Bennato non è stato mai convenzionale, è un cantautore “sempre più” contemporaneo, “sempre sul pezzo”: sarcastico, provocatore, ora direttore di un giornale ideale che racconta il futuro, con la sua capacità di leggere ciò che è stato e di anticipare i contenuti di ciò che sarà.
Cosi non c’è soluzione di continuità tra il vecchio e il nuovo repertorio: “Mangiafuoco”, tra le righe, prefigura il 2020, “Salviamo il salvabile” pure, e cosi “Bravi ragazzi” e “Feste di piazza”, e le nuove “L’uomo nero” e, soprattutto, “Maskerate”. “La bella addormentata” è il brano più “radiofonico” dell’album (al di là del testo in cui il riferimento è sempre il “risveglio” di Bagnoli, dei Campi Flegrei, di Napoli e del Sud in senso lato, argomento bennatiano per eccellenza). Le canzoni di un tempo acquistano un suono nuovo, grazie agli ottimi arrangiamenti e al sound della band di Edoardo. Quei concetti, quei temi sono sempre attuali, capaci di stigmatizzare, di sottolineare una realtà che vichianamente si presenta ciclica. Quel costume, quegli usi di oltre quarant’anni fa (in qualche caso) tornano (oppure non sono mai scomparsi del tutto)

Venti tracce nella versione compact disc e ventitre in quella LP.
Otto i brani inediti in “Non c’è”: Geniale, Il Mistero della Pubblica Istruzione, L’uomo nero (feat. Clementino), La bella addormentata, La realtà non può essere questa (feat. Eugenio Bennato), Maskerate, Non c’è, Signore e signori. Quindici i brani di repertorio che hanno segnato la carriera artistica di Edoardo Bennato, tra i più geniali cantautori della scena musicale italiana: Bravi ragazzi, Cantautore, Dotti medici e sapienti, Feste di piazza, Italiani, L’isola che non c’è, La verità, Le ragazze fanno grandi sogni, Mangiafuoco, Non farti cadere le braccia, Perché (feat. Morgan), Relax, Salviamo il salvabile, Tutti, Un giorno credi.

“Ciò che abbiamo vissuto in questi ultimi tempi è stato sicuramente qualcosa fuori dall’ordinario, che ci ha fatto riflettere e ha indubbiamente condizionato, volente o nolente, le nostre esistenze”, cosi Bennato a proposito del nuovo progetto. “Tornare dopo tutto questo con un album di soli brani inediti sarebbe stato sin troppo ovvio. Ho colto invece l’invito a riarrangiare, risuonare e ricantare alcune tra le mie canzoni del passato, che inevitabilmente hanno subito nel corso degli anni, una naturale rielaborazione musicale nelle innumerevoli esibizioni dal vivo. È stato proprio questo lo spirito che ci ha animati nell’individuare i brani da riproporre. Nel frattempo, non ho mai naturalmente smesso di comporre e scrivere altri pezzi e, a un certo punto, ci siamo resi conto come e quanto le cose nuove fossero in linea con quelle rivisitate, e che ci fosse un fil rouge che unisse tutte le canzoni; anche se originate in periodi molto diversi tra loro. Nel guardare i titoli e i testi scritti sul foglio ho immaginato la prima pagina di un quotidiano dei giorni nostri, dove gli strilli in prima pagina esaltano e sottolineano argomenti e tematiche popolari di sempre, ma in particolare di questi ultimi tempi: “Salviamo il salvabile”, “Bravi ragazzi”, “La realtà non può essere questa”, “Dotti, medici e sapienti”, “Non farti cadere le braccia”, “L’isola che non c’ è”. Chi mi conosce sa che non mi piace spiegare le mie canzoni. Quello che serve sapere è contenuto al loro interno ed esprime un punto di vista. Mi piace spesso iniziare i miei concerti dal vivo interpretando “Abbi dubbi”, perché credo moltissimo nella filosofia di quel testo: è sano e legittimo farsi prendere dal dubbio, non credere ciecamente a ciò che ti viene detto, ma riflettere, pensare e valutare con la propria testa. Alla fine, con questo stesso spirito abbiamo deciso di intitolare la testata di quel quotidiano immaginario NON C’È, che dunque è anche il titolo dell’album. È un brano al quale mi sento molto legato e spero piaccia anche alla gente”.

Nel disco, anche i featuring di artisti che hanno stili diversi tra loro, unici, non sono affatto casuali: il fratello Eugenioper La realtà non può essere questa (scritto a quattro mani e presentato durante il lockdown dello scorso marzo); Morgan canta e suona il pianoforte nel nuovo “rockabilly” di Perché; infine, il flow targato Clementino, nella traccia L’Uomo Nero.
Bennato ha lavorato con l’affiatata band che è con lui da anni; amici e colleghi per un gran gioco di squadra: Raffaele Lopez (pianoforte, organo Hammond, sintetizzatori, programmazioni), Giuseppe Scarpato (chitarre elettriche, chitarre acustiche, drums programming), Gennaro Porcelli (chitarre elettriche, chitarre acustiche, armonica), Arduino Lopez (basso). Il disco è stato pensato e realizzato a Napoli, luogo ideale per trarre ispirazione e creare musica; dove la realtà si palesa, nel bene e nel male.