Il 3 dicembre, cade l’anniversario della morte. Ancora irrealizzata la proposta d’intitolargli una strada.
Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che già nel 1980, l’anno seguente alla tragica scomparsa del grande artista, promosse a Napoli il “Premio Alighiero Noschese”, il quale, nella prima edizione, fu assegnato ad artisti come Roberto Murolo e il trio “La smorfia” con Troisi, Arena e De Caro, e che in occasione del 40esimo anniversario dalla morte del più grande imitatore di tutti i tempi, l’indimenticato e indimenticabile Alighiero Noschese, il quale nacque in via Palizzi, nel quartiere del Vomero, il 25 novembre 1932, aveva inoltrato all’assessore con delega alla toponomastica del Comune di Napoli, un’apposita istanza perché finalmente a uno dei personaggi dello spettacolo più amati dagli italiani, scomparso prematuramente il 3 dicembre 1979, fosse intitolata una strada del capoluogo partenopeo, in occasione dell’anniversario della morte del grande artista, ritorna sulla vicenda.
” Dopo la mia richiesta – afferma Capodanno – la commissione toponomastica del Comune di Napoli, nel corso di una riunione svoltasi a gennaio di quest’anno, approvò la proposta d’intitolare una strada ad Alighiero Noschese, da individuarsi preferibilmente nella zona collinare della Città. Da allora è trascorso quasi un anno ma del completamento del’iter, anche con l’individuazione della strada e l’apposizione delle lapidi con l’intitolazione, non si è saputo più nulla “.
“ Un’intitolazione – afferma Capodanno – per la quale mi batto da anni e che, per la verità, avrebbe dovuto trovare attuazione da tempo a Napoli, così come già avvenuto in altre città, come Roma e S. Giorgio a Cremano. Proprio in quest’ultima località, tre anni fa, è stata anche inaugurata l’opera “Ricominciamo da qui”, quale omaggio sia ad Alighiero Noschese sia a Massimo Troisi, titolo palesemente ispirato dal primo film diretto dallo stesso Troisi “Ricomincio da tre”, uscito nel 1981, ambientato proprio a San Giorgio a Cremano “.
” E’ auspicabile – conclude Capodanno – che anche la città che gli diede i natali, seppure dopo 41 anni dalla morte, ricordi il “Fregoli delle voci”, con una strada a lui dedicata completando, in tempi rapidi, le procedure amministrative successive all’approvazione della commissione toponomastica . Quando ciò accadrà, per Alighiero Noschese, come per altri artisti che hanno dato lustro a Napoli, contribuendola a farla conoscere in tutto il mondo, varrà, ancora una volta, il noto detto: “Meglio tardi che mai” “.