Antonella Leardi, festeggiamo il compleanno di Ciro con un progetto sulla sicurezza

di Mariateresa Di Pastena

E’ impossibile dimenticare Ciro Esposito, il giovane tifoso napoletano che, il 3 maggio del 2014, a Roma, prima della finale di Coppa Italia, Napoli – Fiorentina, rimase ferito gravemente per poi perdere la vita dopo una lunga agonia. Stava per raggiungere semplicemente lo stadio, quando, all’improvviso, mentre cercava di difendere altri tifosi napoletani, che erano su un pullman e tra cui c’erano donne e bambini, venne colpito in modo brutale.   Da allora, mamma Antonella, insieme alla sua famiglia, vive nel nome di suo figlio Ciro, e cerca di portare una luce di speranza soprattutto ai giovani…

Un mese e mezzo fa è entrata una nuova luce anche nella tua vita e in quella di tutta la tua famiglia: il piccolo Ciro Esposito, che ti ha resa nonna per la seconda volta….

E’ stato un dono di Dio, che ‘come toglie cosi dà’… Sono felicissima, è un regalo enorme che ha illuminato la nostra vita. Non riesco a descrivere cosa provo, quando lo vedo, quando lo prendo tra le braccia! E’ il figlio di Pasquale, che con Ciro ha avuto un legame ed un rapporto speciali e che mi ha già regalato una splendida nipote:  Antonella, che ora ha 15 anni. Anche lei, naturalmente, ha accolto questo fratellino con un amore immenso: insieme, riempiono la mia vita.

Il 23 novembre “è” il compleanno di Ciro: il tuo impegno per sensibilizzare i ragazzi alla legalità continua, senza sosta…

Sì…Il giorno del compleanno di Ciro lo festeggeremo sempre, perché lui, in famiglia, era quello che, insieme a me, più amava le feste. Lo festeggiamo sempre dedicandoci agli altri. Quest’anno sarà presentato il progetto “Comunich(i)amo la sicurezza stradale” destinato alle scuole, voluto fortemente e con tenacia da un dirigente dell’Anas, Massimiliano Pizzi, che ha voluto incontrarmi e mi ha poi proposto quest’idea con grande tenacia.  Il progetto, curato dalla nostra Associazione “Ciro vive”, è stato promosso in collaborazione con l’Associazione Vittime della strada, nonché patrocinato dal Comune di Napoli, Città Metropolitana, regione Campania, I.C.S., Anas e dal Coni.  E’ stato realizzato un fumetto in cui appare spiritualmente Ciro che, proprio come un angelo, incontra varie persone note ed emblematiche, tra cui in primis il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, e ricorda loro l’osservanza delle regole. Sarà presentato venerdì 23 novembre, alle ore 15, e successivamente sarà distribuito nelle scuole,  per sensibilizzare i ragazzi al rispetto delle norme e prevenire così infrazioni ed incidenti stradali.

Cosa ti ha spinto maggiormente ad accogliere quest’idea?

Dopo aver conosciuto, in questi anni, molti genitori che hanno perso i figli a causa di incidenti stradali, mi sono sentita accomunata al loro dolore, e, anche se io ho vissuto un’esperienza diversa, il mio scopo è, comunque, portare, in nome di Ciro, un esempio di legalità, in qualsiasi modo venga declinata. Venerdì sono state invitate le scuole, i dirigenti, i docenti, ma soprattutto i ragazzi, a cui sarà donato, insieme al fumetto, anche un sacchetto di caramelle.

Ciro, in qualche modo, continua a vivere ed insegna la legalità, attraverso queste vignette…

Proprio così! Ed è grazie a lui, che continuo a trovare la forza, anche quando sembra stia per abbandonarmi. Ogni volta che porto un messaggio di non violenza ai ragazzi, che continuo ad incontrare nelle scuole,  ho bisogno di sentire dentro di me questa spinta, il forte bisogno di far capire loro che è importante vivere nel rispetto, nel perdono. La prepotenza, l’aggressività fa male prima di tutto a se stessi.

Antonella, posso dedicare questi miei versi a Ciro, come regalo da parte mia per il suo compleanno?

Certamente, grazie!

PER CIRO

QUANDO ERO BAMBINO, TUTTI MI CHIEDEVANO
CHE COSA AVREI VOLUTO FARE DA GRANDE.
IO SCATENAVO LA MIA FANTASIA, IMMAGINANDO MILLE MESTIERI,
O FORSE UNO SOLO.
QUANDO ERO BAMBINO, DUE OCCHI NON MI BASTAVANO
PER AMMIRARE LE COSE BELLE  CHE AVEVO TROVATO NASCENDO:
UNA MAMMA AMOREVOLE CHE AVREBBE CULLATO ME E I MIEI SOGNI, UNA FAMIGLIA SOLIDA, UNITA,
CHE AVREBBE ABBRACCIATO OGNI GIORNO LE MIE PICCOLE PAURE,
UNA CASA CHE MI AVREBBE RIPARATO DALLE INTEMPERIE,
UNA CITTA’ MERAVIGLIOSA, NAPOLI,
CHE SAREBBE STATA LA CORNICE DEI MIEI GIORNI.
CRESCENDO,UN CUORE NON MI BASTAVA
PER AMARE TUTTO CIO’ CHE AVEVO:
LA MIA FAMIGLIA, GLI AMICI,
L’AMORE, IL LAVORO, LE MIE PASSIONI,
TRA CUI LA MIA SQUADRA DEL CUORE, IL NAPOLI!
COSE SEMPLICI, COSE SPECIALI: NON CHIEDEVO ALTRO.
EPPURE, A QUELLA DOMANDA CHE MI FACEVANO DA BAMBINO
SOLO ORA SAPREI DAVVERO COSA RISPONDERE:
 “IO, DA GRANDE… VORREI VIVERE!
 POTER REALIZZARE I MIEI SOGNI,
CORRERE VERSO IL MIO FUTURO, ABBRACCIARE IL MONDO,
AMARE ED ESSERE AMATO.
DA GRANDE NON VORREI CERTO INCONTRARE LA VIOLENZA BRUTA,
INAUDITA CHE,  ALL’IMPROVVISO, COLPIRA’ LA MIA VITA,
I MIEI SOGNI, LA MIA FAMIGLIA;
CHE COLPIRA’ UNA CITTA’ INTERA, ANZI IL MONDO INTERO,
PERCHE’ IL BERSAGLIO DELLA VIOLENZA
NON E’MAI UNA PERSONA SOLA, MA TUTTA L’UMANITA’!”.
 I VALORI VERI DELLA VITA, PERO’, QUELLI  NO, NON MUOIONO MAI,
 SE SAPPIAMO EREDITARLI DALLE PERSONE CHE AMIAMO
COME IL BENE PIU’ PREZIOSO CHE  POSSANO LASCIARCI,
SE SAPPIAMO RACCOGLIERE I LORO SOGNI SPEZZATI, RICOSTRUIRLI, FARLI NOSTRI, PROTEGGERLI E, INFINE,  REGALARLI AL MONDO.