Bimbi e stress, un progetto al circolo Scudillo

All’Istituto Comprensivo Salvemini studio sulla DBT bambini per social learning

I bambini di oggi devono gestire lo stress emotivo molto più di quelli di ieri: spesso trattati da piccoli adulti sono letteralmente bombardati di richieste di attività da svolgere, hanno poco tempo per il gioco, non c’è spazio per il fallimento, il loro tempo libero è quasi pari a zero e la creatività non viene più stimolata. Inoltre, devono stare attenti ad adescamenti, abusi e rischi vari che potrebbero incontrare in una società tendenzialmente non sicura. Tutto questo porta con sé un peso emotivo, troppo grande da gestire, sulle loro piccole spalle. Come affrontarlo, come ridurre l’ansia? E, soprattutto come evitare che situazioni già stressanti a questa età comportino poi un’adolescenza complessa e decisamente complicata?
“Bisogna aiutare i bambini a gestire le proprie emozioni evitando che la disregolazione emotiva prenda il sopravvento rispetto ai loro ambiti esistenziali”. A spiegarlo è la presidente della Fondazione i Figli degli Altri, la psicologa e psicoterapeuta dell’età evolutiva Rosetta Cappelluccio, che nel 2023 ha pubblicato uno studio, tradotto anche in Corea, sulla DBT (Dialectical Behaviour Therapy, trattamento di tipo cognitivo- comportamentale per il disturbo borderline della personalità).
I dati che sono emersi dallo studio sono davvero allarmanti poiché registrano, nei bambini e negli adolescenti, notevoli aumenti di ansia, depressione, ritiro sociale, drop out scolastico, disturbi dell’attenzione e dell’iperattività. Ma anche disturbi dell’alimentazione, bullismo, cyberbullismo, autolesionismo e tentativi di suicidio già in età infantile. Grazie alla Fondazione della Cappelluccio è partito, da qualche giorno, all’Istituto Comprensivo 35° Circolo Scudillo Salvemini di Napoli il progetto sulla DBT bambini per social learning; strutturato con il fine di contribuire a modellare l’evoluzione psicologica, biologica e interpersonale dei più piccoli, intervenendo sulle persone che interagiscono con loro: dalla scuola alla famiglia. “Trentasei insegnanti – continua la Cappelluccio – hanno deciso di portare nelle loro classi il progetto che aiuta lo sviluppo di abilità per la regolazione emotiva . E questo significa fare concretamente prevenzione nei più piccoli, che rappresentano una generazione dove è più difficile intuire se ci sono problematiche, perché quasi sempre manca la sintomatologia. Il programma DBT-bambini è, dunque, un intervento che può apportare giovamento anche in situazioni dove non si presentano particolari problematicità, con l’obiettivo di offrire a bambini e adulti di riferimento abilità e strategie utili per regolare emozioni e comportamenti, migliorando quindi le relazioni interpersonali e le capacità di risoluzione dei problemi della vita”. Tra gli obiettivi del progetto scolastico, oltre a fornire gli strumenti per la risoluzione dei problemi, c’è anche quello di creare un ambiente amorevole e disponibile intorno al bambino. E non solo: la DBT bambini, che coinvolgerà gli alunni della scuola Scudillo, di età compresa tra i 4 ai 12 anni prevede anche di aumentare il loro benessere, la qualità del sonno, la consapevolezza di sé. E, al contempo, di diminuire l’aggressività ed accrescere l’autostima, motivandoli allo studio e al rispetto delle regole migliorando la collaborazione tra pari.
I canali preferenziali degli Skill trainer saranno chiaramente la creatività, il gioco, la fantasia e il divertimento per consentire ai piccoli di accogliere e di padroneggiare le abilità così da utilizzarle nella propria quotidianità. Ci sarà anche un lavoro di Follow-up con le famiglie. “Se si lavora con bambini particolarmente vulnerabili è importantissimo prestare la massima attenzione rispetto alla fragilità che li pervade – conclude la presidente della Fondazione I figli degli Altri – poiché sono particolarmente suscettibili alle emozioni intense, come se avessero dei super poteri che li trasformano in soggetti significativamente empatici, geniali e intuitivi. Un potere che però può rivelarsi un’arma a doppio taglio portando grave scompiglio nell’adolescenza soprattutto se questi bambini vivono in ambienti non preparati a riconoscere la loro diversità quanto piuttosto pronti a squalificare la loro personalità”.