di Marco Martone
Il Napoli risponde alle vittorie di Juventus, Fiorentina e Inter, giunte in maniera ben diversa tra loro, ma che comunque valgono tre punti e stende il Torino con l’uno-due firmato da Insigne e Hamsik, forse i giocatori più attesi, assieme a Callejon, sul fronte delle realizzazioni. Partita sofferta, perché il Toro ha giocato bene, mettendo in mostra individualità di spicco e uno spirito di squadra che sembrava aver smarrito nelle ultime settimane. Il Napoli l’ha vinta grazie alle giocate dei singoli ma a anche perché la formazione di Sarri ha acquisito, ormai, il carattere della grande squadra e la maturità necessaria per portare in porto gare scomode e ricche di insidie come questa. Il tecnico ha sorpreso un po’ tutti, rinunciando ad Allan in partenza, a favore di Lopez, che assicurava più copertura a centrocampo, vista l’assenza di Jorginho e l’impiego di Valdifiori. Scelta giusta, nonostante qualche errore di troppo da parte dello spagnolo in fase di costruzione.
Gli azzurri sono partiti subito forte, mettendo in difficoltà la retroguardia granata, salvata in un paio di occasioni dalle parate di Padelli. Poi è arrivato il gol di Insigne. Un pallonetto capolavoro, al culmine di un’azione spettacolare conclusa dall’apertura di Higuain e l’assist al volo di Callejo, una delizia per gli amanti del pallone. Strada però tutt’altro che in discesa, visto che il Toro di Ventura ha saputo riorganizzarsi, trovando il pareggio grazie a un rigore giusto ma generoso, assegnato da Di Bello per un fallo ingenuo di Ghoulam su Perez. Quagliarella, che in apertura aveva costretto Reina a una parata di istinto su colpo di testa, non ha sbagliato e ha pareggiato le sorti. A quel punto è venuta fuori la voglia di vincere del Napoli, che dopo qualche minuto di smarrimento ha ritrovato smalto e giocate. Il vantaggio di Hamsik, a pochi minuti dalla fine del tempo, ha rimesso le cose a posto.
La ripresa è stata meno spettacolare, con un Napoli anche troppo prudente e un Torino che ha provato a recuperare la gara, creando un paio di situazioni di pericolo ma, di fatto, senza mai tirare in porta. La festa dei calciatori azzurri sotto la curva, testimonia la simbiosi tra pubblico e squadra e la convinzione che esistono tutte le condizioni per dare filo da torcere a Juve e Inter per la vittoria del titolo.