Ecco cosa farò, dopo questa noiosa quarantena!

Un sondaggio sui social per sapere quale sarà il primo desiderio da esaudire

(Marco Martone)

Si dice che Stan Laurel, in punto di morte abbia detto all’infermiera: «In questo momento vorrei essere in montagna a sciare». «Le piace sciare, signor Laurel?», chiese lei. E lui, «Detesto sciare ma è sempre meglio che stare qui». L’ironia della metà magra e stralunata del duo “Stanlio & Ollio”, sta contagiando molti di noi. In questi giorni ognuno sembra pervaso da quella sensazione di dover rimpiangere anche le cose che detesta. Allora con Quotidiano Napoli abbiamo fatto un sondaggio chiedendo, attraverso i social, quale sarà il primo desiderio da esaudire appena la quarantena sarà finita.

La risposta più vicina alla filosofia del grande attore britannico, l’ha data Vincenzo Casciello. «Mi infilerò nel caos del traffico di Napoli, senza protestare e sorridendo al motociclista che mi taglia la strada». Forse il risultato dello strano effetto che fanno, in questi giorni, strade vuote, desolate, senza macchine e senza vita.

Marco Sabetti, programmatore di computer penserà a «curare ancora di più l’ambiente e le mie abitudini, evitando ogni eccesso». Per Saverio Passaretti, presidente dell’Associazione Napoli Club può bastare «una corsa sfrenata dal sapore liberatorio». Lo sport è tra i desideri più “gettonati”. «Vado a giocare a tennis», dice Dino Boffa. Gigetto Fusco, ex campione di rugby e oggi allenatore: «Vorrei organizzare un torneo di minirugby per i nostri ragazzi che meritano una corsa sfrenata fino a restare senza fiato».

Ferdinando Piciccio prende spunto da quanto l’emergenza ha scatenato anche sui social. «La prima cosa sarà combattere la disinformazione e, probabilmente, entrare nel mondo della politica». Ci sono poi idee molto originali, come quella di Franco Coccopalmeri, orafo di Roccaraso. «Resterò a casa, perché in giro ci sarà troppa gente!»

Poi c’è chi tornerà alle proprie passioni di sempre. «Sono un biker per quel senso di libertà che non è facile da trovare. Quindi farò un borsone, andrò in garage, prenderò la moto per un viaggio senza meta». Dice Genny D’Elia.

Ci sono anche risposte più semplici. Margherita Salemme dice: «Abbraccerò i miei nipoti. Poi parrucchiere, estetista, mi comprerò un vestito».

Domenico Attore, cameraman «incontrerò amici e parenti», poi Barbara Conte, estetista «abbraccerò mia mamma». E c’è chi pensa al proprio lavoro. Non senza un filo di amara ironia. Alessandro Sacchi, avvocato e presidente dell’UMI. «Cercherò di riprendere a lavorare. Il maggior numero di vittime indirette del coronavirus deve ancora vedersi, tra cui molti avvocati in miseria».

E a proposito di avvocati, ecco Carlo Ponticiello. «Andrò in Tribunale per depositare gli atti». Ampio l’esercito degli amanti dei viaggi e della natura. Imma Minopoli, edicolante di Ischia, «andrò via dall’isola». Sergio Duello, «un viaggio in Toscana». Chiara Rai, giornalista, «andrò in spiaggia», Alessandra Del Prete, «una passeggiata in riva al mare», Andrea Aymone, musicista, «a mare a pescare», Gaia Mancini «vorrei fare un aperitivo vista mare». Francesco Pastore, «andrò vicino al mare. Mia moglie e mia figlia hanno bisogno di sole e buon cibo». E a proposito di buon cibo, ecco i nostalgici della forchetta.

Francesco Iodice, architetto, dice: «una grande mangiata di pesce», poi Giuseppe Di Mauro (musicista) «una festa di “cessato pericolo” con braciata e musica dal vivo». Infine i più sentimentali. Maria Giordano, fotografa, «correrò ad abbracciare il mio fidanzato», Matteo Scialò «andrò a cena con la mia ragazza» e Paolo De Luca, «porterò mia moglie al mare, stava da due mesi a casa con il il malleolo rotto e ora anche la quarantena…».