Football Leader 2018 ha alzato questa mattina il sipario con un ospite d’eccezione: il centravanti della Lazio e della nazionale italiana Ciro Immobile.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione della VI edizione della kermesse dell’Aiac, infatti, il capocannoniere della serie A e dell’Europa League ha ricevuto, presso un’affollatissima sala Giunta della sede del Comune di Napoli (Palazzo San Giacomo), il premio «Giocatore dell’anno», assegnato dalle giuria tecnica e dall’Assoallenatori.
Ciro Immobile, attuale capocannoniere della serie A, è stato premiato da Antonio Giordano, inviato del Corriere dello Sport (media partner dell’evento insieme a Radio Marte), per aver «mostrato un eccezionale e impareggiabile fiuto del gol, riflesso di un talento indiscutibile e di una classe da campione purissimo, da erede dei più grandi bomber della storia del calcio italiano».
L’attaccante della SS Lazio ha ricevuto anche una targa speciale dedicatagli dall’amministrazione comunale di Napoli direttamente dalle mani del sindaco Luigi De Magistris.
Immobile, accompagnato dalla moglie Jessica Melena e dal suo agente Alessandro Moggi, è apparso visibilmente emozionato per il premio.
«Sì lo sono perchè questo premio è motivo d’orgoglio. Ho lavorato tanto e vorrei essere un esempio per i ragazzi che come me vengono da una realtà difficile ma sono emersi e hanno fatto qualcosa di buono nella vita”. Immobile ha poi commentato il campionato e altri temi di attualità. «Napoli? Sono stato vicino a vestire l’azzurro in passato, poi per alcune divergenze non s’è fatto più niente, ma anche questo è passato (ride, ndr). Il Napoli ha appassionato tutti gli amanti del calcio, è ovvio. Alla fine ha pagato il fatto che hanno giocato sempre gli stessi e vi assicuro che è davvero dura, lo so perché noi, con una rosa che credo fosse più completa rispetto a quella azzurra, abbiamo giocato l’Europa League. Ma, ripeto, 91 punti non sono pochi. Il Napoli ha sofferto mentalmente quando ha perso in casa con la Roma, quando ci segnò Dybala al 90′. Loro erano convinti finisse 0-0. Poi la gara con l’Inter, mi sa che sono andati a dormire tardi (ride, ndr)…
Quest’anno le voci di mercato si sentiranno prima e non posso commentare ogni notizia. Avendo fatto così tanti gol qualcosa uscirà, ma sono tranquillo, faccio lavorare i miei agenti. Ora vado in Nazionale e poi mi dedico alle vacanze. Champions mancata? E’ arrivato questo gol di Vecino alla fine, ce l’abbiamo messa tutta e forse meritavamo qualcosa in più per com’è andato il campionato. Magari poteva arrivare prima la qualificazione, ma ci siamo impegnati tanto anche in Europa League e alla fine siamo arrivati un po’ cotti, abbiamo pagato anche questo. Mancini? Mi stuzzica molto lavorare con lui, da domani sarò a sua disposizione sperando che il problema che ho avuto sia passato. Abbiamo tre amichevoli importanti, non sarò al top ma daremo il massimo. Serie A meno competitiva? Non sono d’accordo, fino alla fine tutto in palio, è stato un campionato emozionante. Il Napoli con 91 punti non ha vinto lo scudetto e noi 40 punti nel girone di ritorno non siamo in Champions. Negli altri paesi il campionato è stato assegnato con largo anticipo. VAR? E’ uno strumento nuovo che all’inizio ha creato un po’ di problemi, bisognava un attimo abituarsi, ma ha aiutato tanto gli arbitri. Qualche errore c’è stato, magari servirà un po’ più attenzione. In Lazio-Torino c’era un bel rigore, ormai è passato».
Così invece si è espresso il sindaco Luigi de Magistris: «Siamo felici che un evento importante come Football Leader si svolga a Napoli per il secondo anno consecutivo. Accogliamo con gioia a Palazzo San Giacomo Ciro Immobile: per noi è motivo d’orgoglio sapere che il capocannoniere della Serie A sia un ragazzo della nostra terra. Sappiamo com’è difficile diventare campioni partendo dal sud, ci sono ostacoli ma la nostra passione ci rende speciali. L’ho detto tante volte e lo ripeto anche davanti ad Immobile, sono un grande sostenitore di Sarri, mi auguro possa restare. Ha fatto giocare al Napoli un grande calcio con una rosa non particolarmente forte. Esiste un grande senso di maturità, concretezza e spogliatoio. Come pochi altri è entrato nel cuore della città creando un legame unico tra tifosi e squadra. Mi rendo conto sono scelte sue, della società, e so bene che non è facile difficile, perché il comandante Sarri ha raggiunto un punto massimo: o vai oltre, oppure rischi. Se rimane, farà felice i tifosi di tutto il mondo».
Nel corso della conferenza di presentazione, Salvatore Scarpa, amministratore unico del Centro Commerciale Jambo, ha ricevuto una targa dal presidente del consiglio regionale dell’ordine dei giornalisti Ottavio Lucarelli,con incisa la motivazione “per il fattivo impegno a favore della legalità e la virtuosa gestione dei beni confiscati”. E’ stato proprio grazie all’operato e al senso di responsabilità del dottor Scarpa, del giudice Federica Colucci e dell’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati, che ben cento negozi e oltre mille lavoratori, che servono un ampio bacino di utenza tra Napoli e Caserta, sono sopravvissuti a vicissitudini giudiziarie tali da comportare la confisca dei beni avvenuta tre anni fa. Jambo è così diventato un esempio di come si può fare impresa coniugando interessi e responsabilità sociale. «Non so se questo premio è meritato – ha riferito il dottor Scarpa – ma il mio impegno nella tutela dell’azienda e dei dipendenti è stato massimo. Devo e voglio ringraziare l’agenzia nazionale dei beni confiscati e la dottoressa Colucci che sono sempre di presenti e di supporto all’amministrazione. Da gennaio abbiamo iniziato un percorso sociale. Siamo presenti sul territorio, supportiamo le associazioni, anche perché dobbiamo dare un segnale importante a tutto il territorio e dimostrare che il centro commerciale Jumbo ha cambiato aspetto.
Oltre al presidente provinciale dell’Aiac Carlo Sanchez, rappresentante dell’Assoallenatori, presente alla conferenza anche l’assessore al comune di Napoli, Ciro Borriello che ha riferito: «Immobile è figlio della nostra terra, siamo orgogliosamente napoletani come lui. La sua storia l’ha portato altrove, questo è un mistero del calcio, poteva vestire l’azzurro».
(sito football leader)
foto della Fotoagenzia Mosca