di Marco Martone
Non è la sconfitta contro la Juventus a dover preoccupare. Il Napoli ha ceduto, per la prima volta in campionato, contro una squadra forte, equilibrata, cinica al punto giusto e soprattutto dotata di uomini di assoluto valore, in tutti i ruoli e anche (aspetto non trascurabile) in panchina. Anche l’aspetto legato alla classifica non deve spaventare più di tanto. La vittoria avrebbe proiettato il Napoli a +7 ma non avrebbe certo fermato le velleità della Juve, capace di recuperare gap ben più ampi. La sconfitta lascia gli azzurri in testa alla classifica, in attesa dell’Inter impegnata domenica col Chievo. E la prossima giornata prevede un Napoli-Fiorentina e un Juventus-Inter che potrebbe rimettere le cose a posto per gli uomini di Sarri.
Quello che lascia un po’ perplessi è il modo in cui il Napoli ha giocato la partita, dominando l’avversario ma senza creare lo straccio di una occasione da rete. La condizione fisica e atletica di alcuni giocatori, Mertens e Callejon su tutti, è assolutamente deficitaria. Ai funamboli azzurri non riescono più le giocate che hanno consentito di seppellire di gol gli avversari e la squadra cominicia a pagare dazio. Era già accaduto col Chievo e stava accadendo anche con l’Udinese, se non fosse stato per il rigore ribattuto in gol da Jorginho.
Con la Juventus l’attacco del Napoli è stato praticamente assente. I presupposti per segnare si sarebbero anche creati ma è mancata rapidità, lucidità e precisione nelle giocate. A questo si aggiunga un Hamsik sempre più assente, che si è limitato a trotterellare sul campo, senza saper incidere mai. Un bel problema che Sarri dovrebbe cominciare a prendere in esame. Zielinski rivendica spazio e non sarebbe lesa maestà mettere il capitano in panchina per qualche turno. La mancanza di ricambi poi chiude il cerchio. Qui però la colpa non è tutta dell’allenatore, che non può contare su nessuna alternativa a Mertens e si fida poco dei vari Giaccherini, Ounas e dello stesso Rog. La battuta d’arresto, dunque, va analizzata senza fare drammi ma con l’obiettivo di trovare soluzioni adatte al momento poco brillante della squadra. Al resto dovranno provvedere De Laurentiis con Giuntoli, perché a gennaio occorre intervenire sul mercato in maniera seria, se si vuole tenere botta fino alla fine della stagione .