di Marco Martone
Tradizione, presepe e amore per il teatro. In una breve intervista rilasciata a Radio Svago Web, Gino Rivieccio, racconta le emozioni del suo Natale. L’attore napoletano è intervenuto nel corso della trasmissione “Oltre l’Ostacolo”, in onda tutti i mercoledì sull’emittente radiofonica online.
Cosa rappresenta per te il Natale?
«Da sempre è un periodo che dedico, quando il lavoro me lo consente, alla famiglia. Natale è un rifugio, un modo per ritrovare gli affetti familiari e una grande serenità. Negli ultimi anni, purtroppo, si è perso il significato vero di questa ricorrenza che dovrebbe essere basata prima di ogni altra cosa sull’unione. Come se si fossero persi di vista certi valori e determinati principi».
Per Gino Rivieccio meglio l’albero di Natale o il presepe?
«Qui torna la vecchia dicotomia che vuole il presepe al sud e albero al nord. Io da meridionale dico presepe ma sono convinto che avrei lo preferito anche se fossi nato a Bolzano. Il presepe classico, però, non quello moderno dove al posto dell’Osteria c’è scritto pub o dove accanto alla grotta c’è l’euromercato di Betlemme. Da ragazzini avevamo il culto del presepe, grazie anche ai nostri genitori che ce lo hanno inculcato, oggi tutto questo è più raro».
E in questi giorni torna in mente anche “Natale in casa Cupiello”, commedia sempre moderna e attuale.
«È sicuramente le opere da me preferite di Eduardo. Ne conosco a memoria passaggi e momenti. Un lavoro nel quale mi ritrovo e che ho portato spesso nei miei spettacoli. Nel ’75 ho avuto il privilegio di vedere Natale in casa Cupiello al San Ferdinando, in quinta fila e fu una grande emozione vedere il grande maestro da vicino. Una esperienza che non ho mai dimenticato e che ha foraggiato, forse inconsapevolmente, il mio amore per il teatro».
Cosa ti attende per il 2018?
«Sto facendo le opere per il mio nuovo spettacolo, per la regia di Patrick Rossi Castaldi, “Mamma ieri mi sposo”, sarò il 19 a Somma Vesuviana poi andremo in giro per l’Italia. Con me ci saranno anche Sandra Milo, Fanny Cadeo, Marina Suma e Ettore Massa».
Buon Natale allora…