di Marco Martone
Prima o poi doveva accadere. Vincerle tutte sarebbe stato impossibile, soprattutto contro questo tipo di avversario che si annulla per annullare, non gioca per non far giocare, si barrica davanti alla propria area di rigore, riducendo al limite le possibilità di concludere a rete da parte dei rivali, in questo caso, c’è da dire, abbastanza stanchi e spuntati.
Lo 0-0 di Verona con il Chievo non è proprio un passo falso, visto che l’Inter non ha vinto e il Napoli è sempre primo in classifica, ma certo un piccolo campanello d’allarme lo ha fatto squillare. La squadra non ha retto il peso di una settimana stressante e dispendiosa, dal punto di vista atletico e mentale. La sfida con il Manchester City ha lasciato tossine evidenti, oltre lo strascico di un infortunio grave (quello di Ghoulam) e un altro rimediabile ma pur sempre importante (Reina). Al Bentegodi si è vista una formazione poco lucida, per nulla cinica, carente in personalità e anche nella capacità di far male agli avversari. Il Napoli, questa volta, non ha potuto avvalersi degli spunti di Mertens e Callejon, assolutamente impalpabili, di Insigne, che ha provato qualcosa ma senza grandi risultati e soprattutto di Marek Hamsik, purtroppo peggiore in campo per distacco e bisognevole, come andiamo dicendo da tempo, di qualche turno di riposo, nel suo interesse e in quello di tutta la squadra. E così Maran ha potuto fare la sua bella figura, senza rischiare un granché se non un diagonale di Callejon terminato al lato e un tiro a giro di Insigne, ben parato da Sorrentino.
Una domenica un po’ amara, quindi, anche perché la Juventus, pur soffrendo, ha battuto il Benevento e si è portata a -1 e la Roma è andata a maramaldeggiare a Firenze.
Restano un paio di aspetti positivi da sottolineare. Il ritorno in campo di Mario Rui intanto, che ha sostituito Ghoulam con buona disinvoltura e la sicurezza mostrata da Sepe nei pochi momenti in cui è stato sollecitato dagli attacchi, molto sporadici, del Chievo.
Il grosso interrogativo resta l’organico a disposizione di Sarri, che non consente grandi voli pindarici all’allenatore, in situazioni in cui andrebbe smosso qualcosa per cambiare l’inerzia della partita. L’ingresso di Allan, Maggio e Ounas, non poteva produrre grandi risultati in una partita assolutamente bloccata dal punto di vista tattico e nella quale, forse, ci sarebbe stato bisogno dell’inserimento di una punta di peso che il Napoli non ha, nè avrà con Roberto Inglese, che arriverà a gennaio per rinfoltire la rosa senza avere la pretesa di poter fare la differenza.
Nessun allarmismo, comunque, visto che se il Napoli è in un momento di difficoltà (sconfitta in Champions e pareggio col Chievo), le altre non brillano certo per le loro prestazioni, come dimostrano il pari dell’Inter e la vittoria stentata dei bianconeri sul Benevento. Quanto alla Roma, in questo momento la Fiorentina quasi non fa testo e comunque le ha rifilato due gol.
Vedremo nelle prossime giornate, con gli scontri diretti che si avvicinano e con un Napoli, si spera, al netto degli impegni in Nazionale, con giocatori più carichi e meno stressati.