di Marco Martone
Saranno soddisfatti quelli che ritenevano la Coppa Italia una jattura, avranno modo di sorridere tutti quelli che auspicavano la vittoria dell’Atalanta, per preservare il Napoli da un doppio confronto di semifinale, che avrebbe potuto togliere forze e concentrazione al campionato. In realtà soltanto il tempo e i risultati diranno se questa eliminazione dalla seconda competizione nazionale, sia stata o meno una “scelta” opportuna.
L’impressione è che una squadra e una società come il Napoli, che di titoli nella sua storia ne ha vinti pochi, avrebbe il dovere di puntare a vincere tutte le competizioni, almeno quelle nelle quali parte alla pari con i più accreditati avversari e la Coppa Italia è una di quelle.
Paradossalmente ha più senso tirare il freno a mano in Champions, competizione chiaramente a termine per gli azzurri, che non in Coppa Italia, che la squadra di Sarri aveva tutte le possibilità di portare a casa. E invece l’atteggiamento della formazione azzurra e le scelte del tecnico, hanno dimostrato in maniera evidente che l’obiettivo unico del gruppo è lo scudetto, con tutti i rischi che questa scelta comporta, visto che non è detto che rinunciare alle semifinali di coppa garantisce al Napoli di arrivare fino al termine, mantenendo il vantaggio sulla Juventus. Detto questo, se l’intento era quello di giocare la coppa senza la volontà piena di passare il turno, sarebbe stato più coerente, da parte dell’allenatore, mantenere la formazione iniziale per tutti i 90 minuti, senza ricorrere ai titolari quando i buoi erano già usciti dalla stalla e come mossa della disperazione. E invece, dopo aver cominciato con sei giocatori diversi rispetto alle scelte tradizionali, il tecnico, una volta in svantaggio, ha provato a rimediare mandando in campo Insigne e Mertens. Questa volta, però, non è bastato.
L’Atalanta ha vinto con merito, dimostrando ancora una volta di essere formazione assai indigesta al Napoli. I due gol nel secondo tempo sono arrivati grazie a due scivoloni, di Hysaj e di Chiriches, che hanno favorito le reti degli orobici. Inutile il gol di Mertens nel finale, che serve soltanto (si spera) a sbloccare il belga che non segnava da tempo immemore. La pochezza del Napoli si è manifestata nell’assenza totale di tiri in porta nel secondo tempo, gol di Mertens a parte.
Adesso il Napoli si rituffa in campionato, con il dovere (a questo punto) di mostrare un atteggiamento diverso già contro il Verona, anche perché dopo la sosta si torna a giocare con l’Atalanta fuori casa e sarà il caso di scrollarsi da dosso l’apatia da coppa, che avrà fatto contento qualcuno ma che, per ora, ha prodotto soltanto il secondo fallimento della stagione.