Protagonista la comicità satirica all’Orientale nei suoi tanti volti, passando dalla tv, al cinema al sempre più pervasivo strumento del web. Parola d’ordine: leggerezza.
Perchè la leggerezza della comicità combatte l’ignoranza e permette di veicolare anche contenuti forti. Ne è convinta sostenitrice la poliedrica Maria Bolignano che ama raccontarsi come una, nessuna e centomila. Attrice caratterista del programma televisivo ” Made in Sud”, dove quest’anno interpreta Romilda, Maria, che ha esordito come cameriera ucraina in Telegaribaldi, è attrice di teatro, tv, cinema, regista, autrice, sceneggiatrice e formatrice, insomma come lei stessa confessa la curiosità l’ha spinta sempre a cimentarsi in tante avventure differenti e a mettersi in gioco, sempre con personaggi o prodotti di successo e passando con fluidità dal cinema, ricordiamo “Benvenuti al nord” di Luca Miniero, tra gli altri, alla tv dove ha recitato anche nella serie “la Squadra”, nella soap opera “Un posto al sole”, fino al teatro dove ha spesso collaborato con Paolo Caiazzo come per l’esperienza di successo di “Fatti Unici”, trasmesso in tv, riuscendo nell’ardua impresa di portare il teatro in televisione. Maria Bolignano è anche regista della serie televisiva “Corsie d’emergenza” in cui ha sperimentato l’uso della camera fissa in stile Camera Cafè per fare satira sociale e parlare in maniera autoironica, surreale , grottesca della situazione sanitaria negli ospedali napoletani, preda spesso di anarchia e dimostrando che si possono veicolare messaggi di denuncia in maniera “leggera”.
Maria Bolignano è stata ospite all’Università Orientale all’interno del ciclo di incontri aperti al pubblico nell’ambito del laboratorio di produzioni audiovisive teatrali e cinematografiche diretto e voluto dal professore e film maker Francesco Giordano.
L’attrice ritorna da ex studentessa della facoltà di Scienze Politiche dell’Orientale.
Un incontro che ha appassionato e divertito gli studenti che hanno conosciuto l’evoluzione artistica di Maria, la sua voglia di conoscere e sperimentare perché come lei stessa ammette “tutto nella vita serve” e hanno compreso non solo come sono nati molti dei suoi personaggi ma anche quanto lavoro e quanta ricerca c’è dietro la comicità, perché “far piangere è facilissimo, il difficile è far divertire” e in tv la difficoltà è riuscire a farlo in tempi estremamente compatti e concentrati. Esistono, come spiega Maria, profonde differenze tra la tv, il cinema, il teatro fatte di tempi diversi, del contatto con il pubblico che nel cinema non c’è o come l’adrenalina che il teatro o la tv in diretta ti dà e che la “cristallizzazione” delle scene cinematografiche non permette.
Maria, raccontando aneddoti di vita e di esperienze, come la casualità che ha portato alla nascita del suo personaggio di Made in Sud Romilda, dopo aver interpretato la milf, ha sottolineato l’importanza per un attore, così come per chiunque voglia fare un mestiere creativo, di osservare, di calarsi nella realtà e non perdere mai il contatto con le persone. Dall’osservazione nascono le idee e si tratteggiano i personaggi, così osservando una sarta di un paese vesuviano, è nata Romilda, una signora che detesta i social e che rivendica un modo di essere e di comunicare che è molto lontano dalla realtà dei giovani. Ecco che, attraverso la risata, Maria Bolignano riesce a far riflettere su come è cambiata la comunicazione oggi, sempre filtrata, e come i social network riescano a influenzare le relazioni sociali, e la comica lo fa non esprimendo giudizi ma potenziando una realtà che vediamo e viviamo tutti i giorni.
Maria Bolignano è una professionista che ama sperimentare e un po’ per sfida è nata l’idea della web serie diffusa solo su facebook “la famiglia Quozzo” , una horror comedy prodotta da TCC (teatro, cinema, cultura). Quella della famiglia Buozzo appare una vita normale immersa nella quotidianità come tante altre, dove nessuno incontra l’altro perché tutti troppo impegnati. Unico momento corale e di condivisione è di sera, dopo la cena, quando si riuniscono davanti alla tv. Tutto scorre normalmente fino a quando, una sera, qualcosa di inaspettato stravolge la Famiglia Buozzo. La loro televisione viene sostituita da una Smart Tv e dopo una tempesta mediatica fatta di trap, trash, talent, social, la Famiglia Buozzo si trasforma in Famiglia Quozzo. Ingredienti del successo oltre ad una grafica accattivante, i costumi, la scenografia che rende immediato l’accostamento alla famiglia Adams, anche il linguaggio criptico e ricco di rimandi e citazioni.
Presente all’incontro con gli studenti anche il regista, sceneggiatore e documentarista Maurizio Fiume, particolarmente apprezzato per il film “E io ti seguo” omaggio al giornalista Giancarlo Siani ucciso dalla camorra. Maurizio ha ribadito l’importanza dell’atto di osservare per un creativo, del “mettersi in ascolto” e ha spiegato ai ragazzi come nasce una sceneggiatura e l’importanza del lavoro corale. Alla base ci deve essere un’idea che affascina. Maurizio cura un workshop “Come si scrive un film”,’dall’idea al soggetto, alla sceneggiatura.
Maria Bolignano è stata ospite all’Università Orientale all’interno del ciclo di incontri aperti al pubblico nell’ambito del laboratorio di produzioni audiovisive teatrali e cinematografiche diretto e voluto dal professore e film maker Francesco Giordano.
L’attrice ritorna da ex studentessa della facoltà di Scienze Politiche dell’Orientale.
Un incontro che ha appassionato e divertito gli studenti che hanno conosciuto l’evoluzione artistica di Maria, la sua voglia di conoscere e sperimentare perché come lei stessa ammette “tutto nella vita serve” e hanno compreso non solo come sono nati molti dei suoi personaggi ma anche quanto lavoro e quanta ricerca c’è dietro la comicità, perché “far piangere è facilissimo, il difficile è far divertire” e in tv la difficoltà è riuscire a farlo in tempi estremamente compatti e concentrati. Esistono, come spiega Maria, profonde differenze tra la tv, il cinema, il teatro fatte di tempi diversi, del contatto con il pubblico che nel cinema non c’è o come l’adrenalina che il teatro o la tv in diretta ti dà e che la “cristallizzazione” delle scene cinematografiche non permette.
Maria, raccontando aneddoti di vita e di esperienze, come la casualità che ha portato alla nascita del suo personaggio di Made in Sud Romilda, dopo aver interpretato la milf, ha sottolineato l’importanza per un attore, così come per chiunque voglia fare un mestiere creativo, di osservare, di calarsi nella realtà e non perdere mai il contatto con le persone. Dall’osservazione nascono le idee e si tratteggiano i personaggi, così osservando una sarta di un paese vesuviano, è nata Romilda, una signora che detesta i social e che rivendica un modo di essere e di comunicare che è molto lontano dalla realtà dei giovani. Ecco che, attraverso la risata, Maria Bolignano riesce a far riflettere su come è cambiata la comunicazione oggi, sempre filtrata, e come i social network riescano a influenzare le relazioni sociali, e la comica lo fa non esprimendo giudizi ma potenziando una realtà che vediamo e viviamo tutti i giorni.
Maria Bolignano è una professionista che ama sperimentare e un po’ per sfida è nata l’idea della web serie diffusa solo su facebook “la famiglia Quozzo” , una horror comedy prodotta da TCC (teatro, cinema, cultura). Quella della famiglia Buozzo appare una vita normale immersa nella quotidianità come tante altre, dove nessuno incontra l’altro perché tutti troppo impegnati. Unico momento corale e di condivisione è di sera, dopo la cena, quando si riuniscono davanti alla tv. Tutto scorre normalmente fino a quando, una sera, qualcosa di inaspettato stravolge la Famiglia Buozzo. La loro televisione viene sostituita da una Smart Tv e dopo una tempesta mediatica fatta di trap, trash, talent, social, la Famiglia Buozzo si trasforma in Famiglia Quozzo. Ingredienti del successo oltre ad una grafica accattivante, i costumi, la scenografia che rende immediato l’accostamento alla famiglia Adams, anche il linguaggio criptico e ricco di rimandi e citazioni.
Presente all’incontro con gli studenti anche il regista, sceneggiatore e documentarista Maurizio Fiume, particolarmente apprezzato per il film “E io ti seguo” omaggio al giornalista Giancarlo Siani ucciso dalla camorra. Maurizio ha ribadito l’importanza dell’atto di osservare per un creativo, del “mettersi in ascolto” e ha spiegato ai ragazzi come nasce una sceneggiatura e l’importanza del lavoro corale. Alla base ci deve essere un’idea che affascina. Maurizio cura un workshop “Come si scrive un film”,’dall’idea al soggetto, alla sceneggiatura.
La formula del laboratorio di audiovisivi che si apre a professionisti del mondo dello spettacolo, sotto la direzione del professore Giordano, si conferma di grande impatto per i giovani studenti, che si confrontano con realtà, esperienze, saperi pratici e aprendo cosi’possibilità di sinergie nel mondo del lavoro.