di Eleonora Belfiore
Luigi Calì, artista poliedrico capace sempre di stupire, è stato premiato, per la sua opera pittorica, nell’ambito di “Napoli, Arte & Rivoluzione”, manifestazione artistica giunta alla sesta edizione, nella prestigiosa sede del Pan – Palazzo delle Arti. Il premio nasce da un’idea della curatrice Daniela Wollmann in sinergia con l’associazione culturale “RivoluzionART/creativiATTIVI“, la V Municipalità Arenella – Vomero, e con il supporto dell’Assessorato alla cultura del Comune di Napoli.
Questa la Giuria: Paolo De Luca, Presidente della V Municipalità, Luigi Sica, Assessore, Mario Coppeto, consigliere comunale, Marina Albamonte, storica dell’arte, GianPasquale Greco, critico d’arte, Maurizio Vitiello, critico e sociologo.
A Maurizio Romeo è andato il premio per la scultura, a Mariella Zifarelli quello per la fotografia, a Paola Capriotti il premio della critica, quello del pubblico ad Anita Fox.
Filo conduttore della manifestazione l’inutilià della guerra, di qualsiasi guerra, con una particolare riflessione sul senso storico e civile delle Quattro Giornate.
“L’abbraccio” di Luigi Calì ha colpito la giuria e il pubblico per la sua forza visiva. L’artista ha scelto con coraggio di portare avanti il suo sogno qui al Sud, dedicandosi al progetto della “Phoenix Art”, laboratorio di arte e cultura situato in via Solimena.
Agli occhi di chi scrive e ha visto dal vivo l’opera, l’artista si dimostra capace di assimilare il realismo dei grandi della pittura americana, Hopper in primis, dando vita a un linguaggio artistico originale, autonomo e di grande impatto, che si caratterizza per una spiccata eleganza stilistica.
“L’abbraccio” è un’opera matura, che celebra la potenza universale dei sentimenti e si
presta a numerose chiavi di lettura. É quasi un’istantanea fotografica che richiama, per certi aspetti, il fascino degli scatti di “Camera Work”, il noto periodico di fotografia fondato da Alfred Stieglitz nel 1903. È la storia, quella vera, che si trasmette anche attraverso un gesto, uno sguardo, un abbraccio intenso che suggella un addio o forse, come sembra volerci dire Luigi Calì, un inizio…
L’amore come risposta ultima e immortale alla crudeltà della guerra.
La materia pittorica è densa, mai banale, metafora della forza e della fragilità dell’essere umano. L’artista ci avvolge e ci coinvolge in questo abbraccio, che diventa faro nell’oscurità. Il risultato finale è un quadro che si muove in bilico tra la malinconia, paura e speranza. Proprio come accade ad ognuno di noi.
L’opera, insieme alle altre premiate, sarà esposta al Pan fino al 10 novembre nell’ambito della manifestazione “Napoli Expò Art Polis”.