di Marco Martone
La prima cosa che viene da pensare dopo aver visto il secondo di tempo del Napoli contro la Lazio, è che questa squadra meriterebbe di vincere il campionato. Sempre che sia un campionato “regolare” con vittorie pulite, meritate e non “condizionate” da decisioni discutibili e spesso incomprensibili, come quella dell’arbitro Guida a Firenze in occasione del rigore-farsa prima dato e poi revocato, dopo oltre 4 minuti di attesa.
La formazione di Sarri soffre, stenta ma poi sa dettare calcio, in maniera spettacolare, come nessuno è in grado in questo campionato. Contro la Lazio c’erano tutte le condizioni per cadere nel trappolone. La vittoria della Juve del giorno prima, giunta nel modo che sappiamo, l’infortunio di Ghoulam, la condizione precaria di Mertens, i dubbi di formazione e l’esordio di Tonelli, che negli ultimi due anni ha giocato tre partite (altro che svincolato!).
La ciliegina sulla torta l’ha messa De Vrij col gol che ha portato in vantaggio la squadra di Inzaghi dopo pochi minuti di gioco. E invece il Napoli ha reagito a tutto questo sciorinando un secondo tempo da favola fatto di triangolazioni, assist vincenti e gol d’autore. Alla fine è stato 4-1 ma poteva finire anche con un margine maggiore se solo Insigne fosse stato più preciso e anche più fortunato nelle conclusioni.
La vittoria che lascia il Napoli in testa alla classifica non assolve la società da un piccolo peccato, quello cioè di non aver allargato la rosa della squadra in sede di calcio mercato e lasciando Sarri nelle condizioni di dover fare i salti mortali per allestire una formazione competitiva in tutti i reparti, soprattutto dal punto di vista fisico.
Ora si torna in Europa contro il Lipsia. Sulla carta gara che gli azzurri considerano una sorta di “amichevole” e che sarà giocata con le seconde linee ma una partita che invece va giocata per passare il turno, perché lo scudetto è l’obiettivo principale ma tenerle un altro a portata di mano è sempre una buona cosa.