di Marco Martone
Il ciclo delle amichevoli estive sta per terminare e porterà con se, come sempre, speranze, perplessità, critiche e complimenti, come accade ogni anno. Il Napoli non si sottrae a questa regola non scritta, soprattutto dopo la trasferta inglese e il 2-2 rimediato contro il Bornemouth. Una partita che rispecchia in pieno le potenzialità, ma anche i difetti di una squadra che ha davanti a se ancora tanti margini di miglioramento, se vuole davvero ambire a disputare una stagione da assoluta protagonista, come da più parti, e non sempre in buona fede, viene sventolato.
C’è per esempio da migliorare l’assetto difensivo, sempre alle prese con i soliti errori di distrazione. C’è da trovare maggiore cattiveria sotto rete, visto che gli avversari cominciano a conoscere le doti di Mertens e compagni e le giocate di fino, spesso, non portano da nessuna parte. E c’è anche da capire il ruolo che avranno le cosiddette seconde linee, visto che in questo ampio precampionato, si sono viste buone cose da Giaccherini, Milik e dai due portieri di riserva ma anche preoccupanti amnesie dai vari Rog, Zielinski e Diawara, attesi da una stagione da protagonisti, almeno si spera.
Contro il Bornemouth il Napoli ha mandato all’aria almeno sette occasioni da rete nitide, esaltando le doti dei due portieri alternatisi a difesa della porta inglese, anche se c’è da dire che nessuno dei due ha effettuato parate veramente miracolose. E meno male che a una manciata di minuti dalla fine è arrivato almeno il pareggio di Zielinski, che ha rimediato a una sconfitta che non sarebbe stata meritata.
Napoli bello da vedere, insomma, ma poco pragmatico e cinico, come il campionato italiano richiede e come dovrà essere contro il Nizza, nel preliminare di Champions, quando sarà bene mettere da parte qualche leziosismo di troppo e cercare la via del gol con meno fioretto e più compi di sciabola.