Unione Industriali e Dih: lavoriamo per creare un vademecum rivolto alle Pmi sull’intelligenza artificiale
“Intelligenza Artificiale, Opportunità, Rischi e Responsabilità” il tema della riflessione organizzata da Campania DIH – Rete Confindustria Scarl, capofila dell’Edih Pride, in collaborazione con l’Associazione dei Professori Emeriti dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, presso l’Unione Industriali Napoli. L’incontro nel ciclo di iniziative di INFOSFERA, la rivista dedita all’innovazione dell’Edih PRIDE e della rete nazionale dei Dih. Ci siamo posti una domanda ed abbiamo agito” ha sottolineato il Presidente di Unione Industriali Napoli, Costanzo Jannotti Pecci. “Sempre più spesso – ha sottolineato – si parla di AI e abbiamo lavorato, con il mondo accademico, quello della Ricerca e con le imprese, per passare dalle preoccupazioni alle opportunità. Chi studia le nuove tecnologie può trovare in questi nuovi strumenti che sono figli della intelligenza umana e non delle macchine, la risposta per aumentare la competitività, l’efficienza, la dimensione aziendale”. “Lavoriamo – ha detto – per creare un vademecum per le imprese, soprattutto le Pmi, per conoscere gli strumenti e per renderli operativi”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Gabriele Fasano, Vice Presidente di Unione Industriali Napoli delega alla Transizione digitale, che ha aperto i lavori parlando di “una grande opportunità per le imprese, piccole e grandi, per la Pubblica Amministrazione. Come Unione siamo impegnati per accompagnare le imprese, per rafforzare il processo di maturità e crescita digitale”.
Maurizio Manfellotto – Presidente Campania DIH – Rete Confindustria ha invece parlato di “una rivoluzione che va governata superando preoccupazioni, rischi e possibili ritardi”.
L’introduzione affidata a Carlo Lauro – Presidente dell’APEF. “L’IA ha oggi il potenziale – ha spiegato – per rivoluzionare le imprese automatizzando i processi, migliorando l’efficienza e sbloccando nuove opportunità̀ di crescita. Tuttavia, insieme a queste opportunità̀ arrivano vari rischi e responsabilità̀ che devono essere considerati e gestiti”
“Tra le innumerevoli forme di IA che trovano applicazione nelle imprese vanno ricordate: il riconoscimento delle immagini, il riconoscimento facciale, riconoscimento vocale, conversione da voce a testo, assistenti vocali, traduzione automatica, chatbot, automazione e robot industriali, analisi esplorativa e predittiva dei dati, data mining e sistemi di supporto alle decisioni. E altrettanto promettente – ha aggiunto – si presenta la più recente Generative Artificial Intelligence che permette la creazione di contenuti come generazione di immagini, video, musica e testo. A grandi passi avanzano la cosiddetta Artificial “General” Intelligence che mira al Problem Solving in vari ambiti e le sfide globali come il cambiamento, climatico, la modellazione economica e la gestione delle risorse, esplorazione spaziale”.
La prima sessione ‘Interrogativi, etica e sfide’, moderata da Cristin Fuschetto, si è concentrata sugli aspetti ‘etici’, di natura umanistica e sugli interrogativi da superare.
“L’uso dell’IA – ha spiegato Maria Pia Abbracchio, prorettrice Pro-Rettore Vicario e Professoressa Farmacologia UNIMI – può generare vantaggi straordinari in ambito biomedico, velocizzando la produzione di nuovi farmaci e consentendo il monitoraggio a distanza dei pazienti, la personalizzazione delle cure, e la diagnosi precoce, con risparmi della spesa sanitaria di circa il 50%. E’ tuttavia necessario incentivare la condivisione dei dati fra istituzioni e imprese, come sollecitato dalla Commissione Europea (“Data altruism”), tutelando il paziente ma anche la collettività, che dall’analisi regolamentata dei dati dei singoli può trarre vantaggi di portata epocale”.
“L’intelligenza artificiale – ha sottolineato nel corso del suo intervento Federico Cabitza, Professore associato di human-AI interaction e decision support, Università Milano-Bicocca – non è un ideale astratto o una entità senziente ma un insieme molteplice di sistemi, che possono supportare gli esperti nella creazione e diffusione di conoscenza, a condizione che ne comprendano la varietà, i limiti e potenzialità”.
Nella sessione, poi Guido Boella, Vicerettore ai rapporti con le imprese dell’Università di Torino e Coordinatore CHEDIH, Gerardo Canfora, Rettore dell’Università degli Studi del Sannio, Francesco Loreto, Coordinatore del Dottorato nazionale sull’intelligenza artificiale, area di specializzazione Agrifood ed Ambiente.
Nel focus su ‘PRIDE: tecnologia e servizi innovativi a supporto della transazione digitale delle PMI’ Edoardo Imperiale, CEO Campania DIH Rete Confindustria, ha raccontato delle iniziative che si sviluppano con l’obiettivo di consentire la transizione digitale del sistema industriale e socio economico campano. Azioni rivolte alle PMI operanti in tutti i settori strategici regionali e ai gestori di servizi pubblici locali.
“L’Edih PRIDE offre alle PMI campane – ha aggiunto Carmine Maffei, Chief Project Office Centro di Competenza Meditech 4.0- una straordinaria occasione per abbattere le barriere all’ingresso e ridurre i rischi per le aziende che intendono adottare tecnologie di intelligenza artificiale nei loro processi produttivi e organizzativi. Il partenariato mette assieme le migliori competenze del territorio, costituite da Campania DIH, CeRICT, CNR-ICAR e il nostro Centro di Competenza e offre i propri servizi gratuitamente o con forti agevolazioni su fondi europei e nazionali. Un’opportunità per accrescere la competitività e l’innovatività del propri business model e del territorio in cui insistono le PMI”
La seconda sessione ‘I casi concreti, le buone pratiche e le idee innovative’, moderata da Gaetano Amatruda, si è caratterizzata per la consegna di esempi concreti. Leonardo Cotronei, WINDTRE – Head of IoT, 5G e Data Analytics Offer, ha parlato di un tema di grande attualità. “La Data Science e l’Intelligenza Artificiale stanno trasformando le Smart Cities, migliorando l’efficienza e la sostenibilità. Attraverso l’analisi massiva dei dati, è possibile ottimizzare il traffico, gestire le risorse energetiche in modo intelligente e migliorare la sicurezza urbana. I servizi basati su AI -ha ricordato – personalizzano l’erogazione di servizi pubblici, migliorando la qualità della vita dei cittadini. Complessivamente, la combinazione di Data Science e AI sta plasmando un futuro più intelligente e interconnesso per le città”.
Le conclusioni affidate a Luigi Nicolais – Presidente CTS di Campania DIH e Consigliere dell’APEF.
“Una grande opportunità, una innovazione che cambia tuto il modo di essere e le imprese devono giocare questa sfida. Una innovazione che farà risparmiare tempo, lavorare meglio, che aumenterà le performance economiche. Senza paure, perché non sostituisce l’uomo, perché forse meglio sarebbe stato darle un altro nome. E ‘una tecnologia al servizo degli uomini e delle imprese”.