Un gesto di amore e riconoscenza. Questo è ciò che semplicemente vuol essere il progetto The Dark side of the mandolin: amore e riconoscenza verso un disco che ha rappresentato una svolta fondamentale nella musica del ’900; amore e riconoscenza espressa da musicisti che hanno eletto a proprio mezzo espressivo il mandolino, in maniera inusuale e in qualche modo in controtendenza, ma che attraverso di esso vogliono esprimere la propria urgenza di comunicazione artistica. Il risultato è una pregevolissima parafrasi del capolavoro pinkfloydiano, scarnificata all’osso. Con tre soli strumenti – un mandolino (Gaio Ariani), una mandola (Valerio Fusillo) e un mandoloncello (Mauro Squillante) – i musicisti coprono tutta la gamma di frequenze che la famiglia dei plettri offre, dando fondo alle risorse tecniche e a tutti gli strattagemmi sonori per rendere non solo una rilettura mandolinistica del disco, ma soprattutto una rielaborazione in chiave psichedelica e progressive del linguaggio dei mandolini. I tre mandolinisti hanno saputo ripercorrere e rielaborare una materia ‘pericolosa’ da trattare in chiave acustica, conferendole una dignità e un’autorevolezza indiscutibili, pur rispettando la natura degli strumenti utilizzati. Il mandolinista Mauro Squillante è considerato uno specialista degli strumenti antichi a plettro, sul cui repertorio, organologia e prassi esecutiva conduce una costante attività di ricerca.
Diplomato presso il Conservatorio ‘Cesare Pollini’ di Padova, svolge un’intensa attività concertistica in tutto il mondo, con innumerevoli ensemble di fama internazionale, e tiene conferenze e masterclass in Italia, Londra e Ungheria. Svolge inoltre attività presso i più prestigiosi enti lirici italiani e ha inciso dischi per le più qualificate etichette discografiche del mondo. È presidente dell’Accademia Mandolinistica Napoletana e docente di mandolino a Bari, Salerno e Vienna.
Gaetano (Gaio) Ariani viene ammesso alla classe di mandolino del Conservatorio ‘Niccolò Piccinni’ di Bari a soli undici anni, si diploma con dieci e lode e poi si esibisce con l’orchestra del Conservatorio in numerosi concerti nazionali e internazionali. La sua carriera prosegue classificandosi primo assoluto al IV Concorso nazionale ‘Niccolò Van Westerhout’, eseguendo l’Otello di Verdi al Teatro Petruzzelli di Bari e al Teatro Verdi di Pisa, partendo in tour con l’Hathor Plectrum Quartet tra Kazakistan, Kyrgyzstan e Turkmenistan ed esibendosi come solista con l’Orchestra Giovanile Italiana. Insegna mandolino al Liceo Musicale di Monopoli.
Valerio Fusillo, mandolinista pugliese dallo stile eclettico, si appassiona a questo strumento fin da piccolo grazie agli insegnamenti di un esperto musicista locale. Dopo il diploma al Conservatorio di Bari, la sua tecnica e il suo stile si perfezionano con svariati corsi accademici e suonando in orchestre cameristiche in Italia e all’estero. L’amore per l’improvvisazione lo porta ad approfondire gli studi di jazz anche presso il Berklee College of Music di Boston. Ha suonato per artisti come Roberto De Simone e Peppe Barra e ha realizzato registrazioni radiofoniche e discografiche di musica popolare, musica da camera e jazz sperimentale. Con questa rilettura di The Dark Side of the Moon il trio Mandol’in Progress ha svolto un’operazione di alto valore artistico e insieme di rilancio del mandolino, strumento così identitario per la musica popolare italiana.