Trasporti green e il rischio dei gas serra, un workshop a Napoli

Al complesso monumentale di Santa Chiara convegno sull’impatto ambientale

 

di Enzo Casciello

Il 5,5% delle emissioni di gas serra a livello mondiale è prodotto dal settore del trasporto merci – in Italia l’80% del traffico merci è effettuato via strada. Ricerche recenti e possibili soluzioni per migliorare la sostenibilità ambientale del trasporto e della logistica. Il problema della sostenibilità ambientale dei trasporti e della logistica è oggi una delle aree su cui si sta maggiormente concentrando l’attenzione di istituzioni e imprese. Infatti, i dati sulle emissioni nocive mostrano come il trasporto delle merci è una delle attività che maggiormente contribuisce all’inquinamento dell’aria e dell’ambiente generando i problemi che ben conosciamo. Tutte le imprese operanti nella supply chain si trovano quindi ad affrontare una duplice sfida. Da un lato,  intensificare gli sforzi per ridurre l’impatto negativo sull’ambiente e, dall’altro, migliorare la competitività aziendale. L’esperienza recente di molte imprese ci dice infatti che l’adozione di strategie ambientali può contribuire ad abbattere i costi e a migliorare il livello di servizio al cliente.
Partendo da queste riflessioni, l’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo (IRISS)del CNR di Napoli organizza in collaborazione con l’università di Aston (UK) e l’università di Linkoping (Svezia), il workshop intitolato “GREEN LOGISTICS MANAGEMENT: BALANCING ENVIRONMENTAL AND SHAREHOLDER PRIORITIES” che si terrà il 28 e 29 settembre 2016 presso il Complesso monumentale di Santa Chiara (via Santa Chiara 49/C, Napoli).Santa-Chiara
L’obiettivo principale dell’evento è quello di istituire un forum di discussione coinvolgendo ricercatori, dirigenti aziendali e professionisti del settore per affrontare alcune questioni critiche che riguardano la sostenibilità ambientale nei trasporti e nella logistica. Tra gli altri, parteciperanno all’evento in veste di relatori il prof. Alan McKinnon (the KLU, Germany), il prof. Eric Ballot (Mines ParisTech, France) e il dott. Sergio Barbarino (Procter and Gamble).

Il workshop è articolato nelle seguenti tre sessioni:

·         Sessione 1: Problemi attuali e sfide future nella sostenibilità ambientale del  trasporto stradale

·         Sessione 2: Misurazione delle performance ambientali nella supply chain: problemi pratici e metodologici

·         Sessione 3: Il ruolo dei clienti e la collaborazione nella supply chain per ridurre l’impatto ambientale della logistica

“Il settore del trasporto merci e della logistica è responsabile di circa il 5,5% [2.500 mega-tonnellate] delle emissioni di gas serra a livello mondiale. A livello europeo, le emissioni di gas serra del settore dei trasporti e della  logistica continuano ad aumentare, mentre in altri settori dell’economia si nota una graduale riduzione. Questi dati fanno capire come il tema della riduzione dell’impatto ambientale dei trasporto e della logistica ha una importanza cruciale soprattutto per un paese come l’Italia in cui circa l’80% delle merci trasportate utilizza il trasporto stradale e che fa fatica a utilizzare modalità di trasporto a più basso impatto ambientale.”

L’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo (IRISS) è un organo del Consiglio Nazionale delle Ricerche  (CNR) costituito  nel 2014 a seguito delle fusione tra  l’Istituto di Ricerca sulle Attività Terziarie (IRAT) e l’UOS di Napoli dell’Istituto di Studi Giuridici Internazionali (ISGI), entrambi istituiti  nei primissimi anni ‘80.

La missione dell’IRISS è rappresentata dallo studio dell’innovazione e dei servizi nell’ottica dello sviluppo della competitività internazionale di imprese e territori, due contesti nei quali si genera valore economico, culturale e sociale. Questi temi sono affrontati secondo un approccio sistemico e interdisciplinare che integra la prospettiva economica e aziendale, quella propria della pianificazione e gestione del territorio e, infine, la prospettiva giuridica che investe trasversalmente tutti gli interessi di ricerca dell’Istituto.